Molte volte si sono sentite nominare ma che cosa sono realmente le bonifiche ambientali? A primo acchito si può dire che sono quell’insieme di interventi finalizzati a eliminare o ridurre le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque in modo da renderli nuovamente sicuri.
Come è facile intendere è un’operazione piuttosto articolata che deve essere svolta secondo specifiche modalità e solo da esperti del settore che hanno non solo gli strumenti tecnici ma anche le competenze necessarie per svolgere questa attività.
Per capire come funziona una bonifica ambientale è necessario rispondere a quattro semplici domande:
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- Quando diventa necessario fare una bonifica?
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- Come si fa una bonifica ambientale?
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- Chi fa le bonifiche ambientali?
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- Chi richiede le bonifiche ambientali?
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Quando diventa necessario fare una bonifica?
Le bonifiche ambientali possono avvenire tendenzialmente per due ragioni in particolare:
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- trasformazione del territorio per renderlo edificabile o coltivabile
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- risanamento di una zona malsana e inquinata
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Pensando al termine “bonifica” probabilmente la prima immagine che compare alla mente è quella della bonifica delle paludi. Le paludi possono essere non solo zone malsane ma anche inadatte, così come sono, all’insediamento dell’uomo.
Tuttavia, le paludi non sono l’unico spazio in cui è necessario intervenire. L’obiettivo è quello di rendere nuovamente salubre una determinata zona e quindi vanno considerate in questa attività anche la rimozione dell’amianto nei tetti e tubi delle case, il recupero di rifiuti pericolosi abbandonati e il risanamento delle acque inquinate dagli scarichi industriali.
Per questo motivo quando si parla di bonifiche bisogna necessariamente considerare anche le operazioni precedenti e successive: senza queste una bonifica non potrebbe essere portata avanti con successo e considerata efficacie.
Come si fa una bonifica ambientale?
Per eseguire una bonifica ambientale completa, nel rispetto delle leggi e che renda realmente sicuro un territorio bisogna considerare tre fasi:
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- fase preliminare: analisi della zona da bonificare
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- fase di intervento: bonifica ambientale
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- fase posteriore: smaltimento dei rifiuti
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Come si può notare, alla fase di bonifica vera e propria bisogna necessariamente aggiungere una fase preliminare di analisi e una successiva di smaltimento dei rifiuti e delle sostanze inquinanti ritrovate: queste due operazioni ulteriori rendono la bonifica corretta e sicura.
La prima fase è dedicata all’analisi quantitativa e qualitativa degli agenti inquinanti. Ovvero, si riconosce che tipo di sostanze inquinanti sono e la loro quantità per predisporre l’intervento.
Nella fase di bonifica si attuano quelle pratiche necessarie per liberare la zona: in caso di edifici contaminati da amianto, per esempio, dovranno essere rimossi o neutralizzati tutti gli elementi della costruzione composti da quel materiale.
Nella fase di smaltimento bisognerà eliminare a norma di legge tutti i rifiuti della bonifica, solidi e liquidi, in modo che non possano causare altri danni.
Chi fa le bonifiche ambientali?
Dopo questo scorcio è facile capire che solo aziende dedite ai servizi ecologici e quindi addette al settore possono occuparsi di un lavoro così complesso, pericoloso e importante per la comunità.
Queste ultime si occupano molto spesso di tutte le fasi della bonifica, incluse la fase di analisi e di smaltimento – per comprendere a pieno come funziona un’azienda di servizi ecologici si rimanda al sito gumieroambiente.it.
Sono infatti attrezzate di macchinari specifici e dipendenti preparati non solo a svolgere il loro lavoro, ma anche (e soprattutto) a rispettare le norme di sicurezza proteggendo tutta la comunità e loro stessi, per evitare incidenti e pericoli inutili.
Chi richiede le bonifiche ambientali?
Un privato oppure un ente pubblico possono richiedere l’intervento di un’azienda specializzata per risanare un territorio, un’abitazione o un corso d’acqua e renderlo disponibile e sicuro.